La politica nella Consulta? Per Core "serve a responsabilizzare le istituzioni"

TERAMO – Non si smorzano le polemiche divampate anche nell’ultimo consiglio sull’istituzione della Consulta per la parità e le pari opportunità (e, lo ripetiamo, non una Commissione perchè lo Statuto comunale così la prevede), dopo un’attesa lunga 31 anni. Le critiche sollevate anche dai consiglieri Cinquestelle, Ciammariconi e Rocchetti, che hanno puntato il dito sul ‘tradimento’ della disponibilità all’apertura verso le opposizioni sbandierata dall’amministrazione comunale (per i pentastellati non è stata presa in considerazione l’indicazione di prevedere solo componenti esterni per la Consulta ed escludere i consiglieri comunali), vengono respinte dal capogruppo di Insieme Possiamo, Andrea Core, che chiede proprio ai Cinquestelle di spiegare ai cittadini perchè si sono astenuti su un provvedimento che «oggi definiscono ‘un attacco alla democrazia’: la triste impressione – aggiunge Core – è che nella loro incapacità e disattenzione nel leggere le “carte”, siano in qualche modo eterodiretti dall’esterno. Altrimenti non ci spieghiamo l’assordante silenzio sia in Commissione che in Consiglio. La maggioranza ha recepito praticamente tutti gli emendamenti correttivi pervenuti in Commissione, prima di arrivare al dibattito, sacrosanto, che c’è stato in Consiglio Comunale».
Secondo il capogruppo consiliare dei Podemos dalbertiani, «la nostra Consulta, intesa come la Consulta della Città di Teramo, si occuperà della tutela in ogni luogo di tutti i cittadini contro ogni forma di discriminazione: sia che essa riguardi il genere, l’identità o l’orientamento sessuale, sia che essa riguardi l’origine e il colore della pelle di un essere umano, sia che riguardi l’accesso alle cure sanitarie, al lavoro, sia che riguardi condizioni familiari, sia che riguardi la disabilità. E allora la nostra Consulta – prosegue Andrea Core – prevederà la presenza anche della politica, non per lottizzare (questo purtroppo è successo anche laddove si procede con nomine tutte esterne), ma per responsabilizzare le istituzioni a fare proprie le istanze e il lavoro che queste commissioni quotidianamente svolgono: i progetti, le iniziative, le denunce della Consulta di Teramo dovranno essere parte integrante e ricevere risposte nell’azione di questa amministrazione». Un’attesa lunga 30 anni, ha voluto sottolineare infine Core, cancellata in appena tre mesi di vita dell’amministrazione: «Grazie a chi – conclude il capogruppo di Insieme Possiamo – con caparbietà e determinazione, ha sempre voluto questo regolamento e questa Consulta. Grazie al Sindaco e al ViceSindaco. Grazie a chi, maggioranza e opposizione, ha lavorato con onestà intellettuale e con spirito costruttivo al miglioramento del testo poi approvato. Adesso al lavoro per dargli gambe!».